
I FIORI potenti alleati

Per capire come lavorare con l' essenza vitale dei fiori è utile leggere e tentare di comprendere la ricerca condotta dal Dott.Edward Bach sui fiori appunto .
Scriveva Bach nel 1934 sull'azione delle sue essenze di fiori:
"Fiori, cespugli e alberi non coltivati di ordine superiore hanno, grazie alla forza delle loro vibrazioni, la capacità di aumentare le nostre e di aprire i canali di comunicazione col nostro Io Spirituale; di inondare la nostra spiritualità con le virtù di cui abbiamo bisogno e di purificare con ciò le carenze caratteriali che sono all'origine delle nostre sofferenze. Come la bella musica e tutto ciò che è grande e ispirato, essi possono elevare la nostra spiritualità e portarci più vicino alla nostra anima. Per questo tramite esse ci danno pace e ci liberano dalle sofferenze. Non ci guariscono per il fatto di agire direttamente sulla malattia, ma perché inondano il nostro organismo con le vibrazioni positive del nostro Io Superiore, di fronte al quale la malattia si dissolve come neve al sole. Non vi è una vera guarigione senza un cambiamento del modo di vivere, senza la pace dell'anima, senza una sensazione di gioia interiore". Per questi motivi i rimedi non agiscono mai direttamente su un sintomo fisico, non sono medicine per il corpo; essi agiscono sul conflitto tra la personalità e l'anima.
Bach afferma che tutte le essenze di fiori entrano direttamente in contatto con l'io Superiore della persona e quindi diventano attive nel nostro intero essere, in tutte le parti dell'aura. Poiché i livelli di questa non seguono le leggi spazio-temporali del corpo fisico, una malattia in formazione può guarire giá prima che sia conclamata a livello organico.“Tutti rimedi sono ottenuti da stupendi fiori, piante e alberi della Natura: nessuno di loro è velenoso né può fare alcun male, né ha importanza quanto di esso ne sia stato assunto”.
Non occorre alcuna conoscenza scientifica per poter usare i concentrati di fiori. Chi voglia ricavare il massimo vantaggio da questo dono di Dio deve mantenerli nella loro originale purezza, immuni da ogni teoria e considerazione scientifica, perché nella natura tutto è semplice.
Ognuno di noi è un guaritore perché ognuno di noi sente nel cuore amore per qualcosa, per i nostri simili, per gli animali, per la natura o per la bellezza in qualche sua espressione. Ognuno di noi, inoltre, prova compassione per coloro che soffrono, e questo è naturale perché ognuno di noi, in alcuni periodi della propria vita, ha conosciuto la sofferenza. Siamo tutti guaritori, e attraverso l'amore e la compassione che sono nella nostra natura siamo in grado di aiutare chiunque desideri veramente la salute. Cercate il conflitto che sta avendo luogo nella mente del paziente, dategli il rimedio che lo aiuterà a superare quel particolare problema e tutto l'incoraggiamento e la speranza di cui siete capaci, e allora le virtù di guarigione che egli ha in sé faranno tutto il resto.

LAVANDA - Lavandula angustifolia / Lavandula officinalis
Parte utilizzata : fiori
ERBA DI PROTEZIONE -ERBA MAGICA-ERBA DI PURIFICAZIONE-ERBA D'AMORE -
Alla lavanda sono legate numerose tradizioni e leggende. Una delle più affascinanti è quella di Venere, la dea dell’amore, che la utilizzò, chiaramente, per i suoi riti magici. I fiori di lavanda, caratteristici per il loro inconfondibile e dolcissimo profumo, erano spesso utilizzati per la realizzazione di filtri di amore che potessero far innamorare gli uomini e attirarli a colei che ne faceva utilizzo. Oltre alla credenza che questi fiori potessero attirare l’amore, si pensava anche che potessero portare felicità e benessere, oltre che protezione dal male. A questa leggenda popolare è legata la tradizione diffuso in alcuni paesi, secondo cui, è importante mettere qualche spiga di lavanda nel corredo della sposa, come buon augurio di un matrimonio fertile e felice. Tutti sanno che la lavanda è un fiore che cresce in quantità estremamente importanti in una regione meridionale della Francia, la Provenza. Chi, almeno una volta, non è rimasto colpito dalle distese viole dei paesaggi provenzali? Ebbene, proprio francese è la leggenda secondo cui la fata Lavandula abbia diffuso questa speciale e profumatissima pianta in tutta la regione delle Provenza. Secondo questa meravigliosa leggenda una splendida fata dai capelli biondi e gli occhi blu, di nome Lavandula, decise di cercare un luogo in cui abitare e si mise alla ricerca mettendosi a sfogliare un libro. proprio tra le pagine del libro rimase colpita dal paesaggio spoglio e arido della Provenza. Alla vista di tanta aridità la pianta cominciò a piangere finendo col macchiare tutto il libro delle sue lacrime. Fu in quel momento che Lavandula abitò quelle terre rendendole belle, colorate e fertili. E la maggior parte delle ragazze provenzali hanno proprio gli occhi blu e i capelli biondi della fata Lavandula.
Provenienza : cespuglio sempreverde originario delle regioni mediterranee, soprattutto Italia e Francia è oggi presente nel mondo intero. Sopravvive in luoghi dove poche piante vi riuscirebbero.
Utilizzo tradizionale : l’aroma di Lavanda è il più utilizzato nella medicina popolare che lo impiega per problemi dell’apparato locomotore, circolatorio, respiratorio, uro-genitale, per il sistema nervoso, irrequietezza, insonnia ed immunitario. La natura conciliatoria della Lavanda spiega il suo tradizionale duplice uso: promuove l’amore e contemporaneamente salvaguarda la castità.
Indicazioni per la fumigazione : la Lavanda possiede un aroma fresco/dolce e a volte con nota di canfora perciò si addice perfettamente per la pulizia in genere sia che si tratti di ambienti che dell’aura di una persona. Il termine Lavanda proviene dal termine latino “ lavare ” ed è questo l’impiego principale nelle fumigazioni di purificazione oltre che essere rilassante.
Delle diverse qualità è preferibile per la fumigazione quella riconoscibile dai fiori blu/lilla.
Si combina bene in composizioni con Legno di Cedro, Mastice, resina di Pino ma si brucia bene anche da sola.
Messaggio : un impulso di pace che porta Chiarezza ed Unità.
“ Luce nei Sentimenti ”

SPLENDIDO GIRASOLE .....
FERTILITA' - SAGGEZZA-SALUTE-DESIDERI-PROTEZIONE
Il fiore sacro degli Indios
Quando il primo esemplare di girasole fu portato in Europa , fu esposto nell'orto botanico di Padova e mostrato come una rarità . D'altronde le peculiarità del girasole non erano sfuggite agli Indios , che da sempre lo adorano come pianta sacra in virtù di quel suo perenne seguire il sole e lo consideravano simbolo della sovranità,
attribuendogli poteri magici.
Il Girasole è una pianta di protezione strettamente legata al Sole. Si dice che abbia la virtù di aumentare la felicità nella propria vita. Per coloro che hanno a che fare con la depressione o col dolore, il girasole può aiutare a riempire la solitudine con la luce. Il Girasole porta protezione contro le energie negative.
Impossibile non pensare al sole con i suoi petali gialli!
Proprio questa affinità del fiore con il sole, fa sì che il girasole venga associato un significato allegro e spensierato, in grado di infondere gioia e allegria ma è anche simbolo di amore!
La leggenda narra infatti che la ninfa Clizia fosse perdutamente innamorata di Apollo: ogni giorno che Apollo passava nel cielo trasportando il sole, Clizia lo guardava e lo seguiva con lo sguardo. Apollo tuttavia non era innamorato di lei e dopo nove giorni la trasformò in un girasole.
Il girasole rappresenta quindi l’amore, ma spesso anche l’amore non ricambiato.
I girasoli sono anche il fiore ideale da regalare per una laura o per un amico o un collega che ha raggiunto un traguardo importante: è infatti un fiore che con la sua solarità si presta a rappresentare vittoria e successo!
Il girasole infine è il fiore perfetto da regalare a chi si vuole augurare una guarigione o a cui si vuole regalare un po’ di positività: regalare un girasole sarà come donare un raggio di sole!
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LA MARGHERITA
(Bellis Perennis)
Sono i fiori delle Driadi. Aiutano ad aumentare la creatività, sono il simbolo della semplicità, freschezza e purezza.
La Margherita è anche uno dei fiori preferiti delle ninfe del legno; rilassarsi distesi tra questi fiori aiuta a contattarle. È uno dei fiori migliori per entrare in comunione con questo Spirito della Natura. Stimola grande consapevolezza.
Le margherite crescono spontanee nei prati, ai bordi delle strade, nei boschi; è una pianta molto comune in tutta Europa fin nelle sue regioni più settentrionali.
Queste piante non temono il freddo e quindi si possono coltivare in giardino in qualsiasi periodo dell’anno, e necessitano di almeno alcune ore al giorno di luce solare.
Nel linguaggio dei fiori si dice abbia facoltà profetiche. Gli innamorati la sfogliano per sapere se il loro amore è ricambiato.
Nel Medioevo le donne riconoscevano pubblicamente di essere amate e di riamare, quando concedevano al loro cavaliere il permesso di ornare il proprio scudo con due margherite.
Opposto è il messaggio che altri hanno assegnato al fiore: quando una donna non era sicura dell’affetto dell’amato, si ornava la fronte con margherite.
storiella della MARGHERITA ......
l cielo era azzurro. Ogni filo d'erba cercava di alzarsi per ricevere meglio la carezza del sole.
- Com'è buono il sole! - dicevano i fiorellini in coro. - Ogni mattina ci sveglia e ci riscalda coi suoi raggi dorati.
- Peccato che nessuno di noi gli rassomigli! - mormorò un ranuncolo.
Il sole, nel cielo, aveva udito quel desiderio e volle esaudirlo. Il giorno dopo, tra l'erba del prato, splendeva un nuovo fiore. Aveva tanti petali bianchi disposti intorno, come raggi luminosi, e in mezzo un piccolo bottone d'oro.
- Ecco il ritratto del sole - esclamò un fiordaliso. - Chiamiamolo "Margherita".
E tutti in coro salutarono il nuovo fiore .

Nontiscordardimé
(Myosotis Scorpioides)
Simbolo d’amore e devozione, se ponete questi fiori sul lato di una montagna dov’è nascosto un tesoro delle Fate, si apriranno per voi le mura di caverne segrete. Il simbolo di questo fiore è espresso dal suo stesso nome ed è legato a molte leggende.
I nontiscordardimé, sia per la grazia della corolla sia per il delicato colore, vengono riprodotti di frequente a scopo decorativo.
Comunemente questi fiori sono noti anche con i nomi di “miosotide”, “talco celeste”, “vaniglia selvatica”.
Usi magici del Non-ti-scordar-di-me:
Questo fiore si utilizza principalmente per risvegliare i ricordi, e per mantenere vivide e durevoli le memorie del passato. È inoltre utilizzato in tutti gli incanti volti a garantire un amore vero, fedele e duraturo.
Minuscolo e delicato fiore selvatico dai petali azzurro intenso, il non ti scordar di me (Myosotis) è sempre stato considerato simbolo del ricordo, dell’amore e della speranza; sboccia in primavera sulla cosiddetta ‘erba dell’amore’, una piantina che cresce in basso, appartata e poco appariscente, in luoghi umidi e ombrosi, selvatica nei boschi o coltivata nei giardini. Durante l’epoca vittoriana (1837-1901), l’interpretazione del linguaggio dei fiori lo collegò alla fedeltà del vero sentimento amoroso duraturo e indimenticabile, motivo per cui il myosotis adornava l’abbigliamento delle donne innamorate. In questo senso, intercorse uno scambio erotico di fiorellini di non ti scordar di me tra Lady Chatterley e il suo amante, in un momento di intimità descritto dal prolifico scrittore britannico David Herbert Lawrence (1885-1930) nel romanzo ‘L’amante di Lady Chatterley’ (Lady Chatterley's Lover, 1928). Contestata per l’oscenità della scrittura utilizzata per trattare il modo di vivere la sessualità dei personaggi, quest’opera letteraria – l’ultima importante di David H. Lawrence – ebbe un’immissione sul mercato alquanto singolare: dopo la prima pubblicazione privata, il romanzo fu soppresso, stampato in segreto, poi soltanto in parte, quindi ripubblicato, condannato di nuovo e infine riabilitato.
Come suggerisce il nome, questo fiore celeste indurrebbe a non dimenticare, ma addirittura alcune specie di Myosotis allo stato selvatico attecchiscono e proliferano così tenacemente da essere classificate come erbacce invasive. Dell’indurre alla rimembranza del non ti scordar di me è leggendario che fosse convinto anche Enrico di Bolingbroke (1367-1413), duca di Lancaster – re Enrico IV d’Inghilterra dal 1399 fino alla morte – tanto che lo scelse come suo emblema personale a partire dal periodo durante il quale si trovava in esilio (1398).
Il non ti scordar di me, quale simbolo del ricordo e della memoria, è un fiore da riservare alle persone più care, anche ai famigliari e agli amici di colui che è scomparso di recente. Fiori di non ti scordar di me vengono esibiti addosso il primo giorno di luglio di ogni anno a Terranova, in Canada, per commemorare i connazionali caduti per la patria durante la Prima Guerra Mondiale e, in particolare, nel corso della Battaglia della Somme combattuta in Piccardia (Francia).
Nel 1948, in occasione del primo convegno annuale delle Grandi Logge Unite di Germania, il distintivo con l’immagine dei fiorellini azzurri di non ti scordar di me da indossare appuntato sul risvolto della giacca o del cappotto fu adottato come emblema massonico in memoria dei membri della Massoneria perseguitati nei campi di concentramento in Europa dal regime nazista durante la seconda guerra mondiale. Il fiore di non ti scordar di me rappresenta anche l’Alzheimer Society in Canada proprio per il motivo che il morbo di Alzheimer è una forma di demenza degenerativa incurabile e terminale. Dal 1983, il Myosotis è anche il simbolo della Giornata internazionale dei bambini scomparsi per incoraggiare a non dimenticarli e per diffondere un messaggio di speranza e di solidarietà ai genitori rimasti senza notizie dei loro figli.
Leggende
Sono comunque numerose le leggende fiorite sull’origine del non ti scordar di me. E’ popolare la credenza che il primo di questi fiorellini sia nato per intervento di Gesù Bambino che, seduto in grembo alla Madonna, disse che desiderava che i propri occhi potessero essere visti dalle generazioni future: sfiorò prima questi, poi il terreno e apparve il non ti scordare di me.
In Germania circolava anche il mito di una pianta rimasta ancora senza nome dopo che Dio, durante la Creazione, aveva finito di denominare tutte le altre e se ne stava andando ma, dal basso, vicino ai suoi piedi, udì provenire una voce che lamentava di non dimenticarsi di lei; chinandosi, notò allora la piantina e le rispose che, visto che se ne era scordato una volta, proprio per evitare che potesse risuccedere, il suo nome sarebbe stato “Non ti scordar di me” ". In un'altra versione, il fiorellino gridò “Non ti scordar di me” ad Adamo ed Eva che stavano lasciando il Giardino dell'Eden dopo essere stati scacciati.
Una romantica leggenda medievale diffusa nella regione tedesca del Reno tramanda la storia di un cavaliere che stava raccogliendo dei fiorellini per la sua fidanzata sulla riva di un fiume, mentre stava passeggiando con lei; egli però scivolò e cadde inesorabilmente in acqua per colpa dell’armatura pesante ma, prima di annegare ed essere trascinato via dalla corrente, riuscì a fare in tempo a lanciare il mazzetto di fiori blu alla sua amata gridandole appunto “Non ti scordar di me”.